Arte e natura, il mix vincente della vacanza sull’Argentario

Scegliere di trascorrere un weekend all’Approdo del Re, sul promontorio dell’Argentario significa voler immergersi non solo nell’acqua cristallina, ma anche in un connubio tra natura ed arte suggestivo ed emozionante. Una terra, questa, che si  svela come una un luogo bello e selvaggio, misterioso e sincero, generoso, baciato dal sole e dal mare, ricco di fragranze genuine che solo un eccezionale habitat naturale, miracolosamente preservato, può garantire. Basta muoversi a pochi chilometri dalla villa per trovare luoghi magici che rimangono nel cuore, borghi che scandiscono il suo perimetro ricchi di storia e di tradizioni culturali, ma anche di importantissimi aspetti naturalistici. Non tutti sanno, inoltre, che gli artisti hanno sempre dimostrato di apprezzare i paesaggi e gli scenari dell’Argentario, sin dai tempi più antichi.  Caravaggio, ad esempio, è morto in Toscana: era il 18 luglio del 1610, e al pittore lombardo furono fatali delle febbri che ne causarono il decesso sulla spiaggia di Feniglia. E’ proprio nel cimitero di Porto Ercole che 400 anni dopo sono stati ritrovati i suoi resti. A pochi passi da lì, gli scogli di Cala Piccola hanno invece ospitato gli amori di Liz Taylor, che negli anni ’60 del secolo scorso vi si rifugiava in compagnia di Richard Burton per seminare i paparazzi. 

Orbetello, meta perfetta per il birdwatching e per ripercorrere le tracce etrusche

Orbetello, l’antica capitale dello Stato dei Presidi che dista solo 16 chilometri dall’Approdo del Re situato sul versante opposto, si estende su di una lingua di terra al centro della omonima laguna. Le sue acque salmastre delimitate dai “Tomboli” di Feniglia e Giannella hanno assunto nel tempo una grande importanza naturalistica, non solo per il classico ambiente vegetazionale della Macchia Mediterranea, ma anche per “l’ospitalità” offerta agli uccelli migratori. L’Oasi della Laguna di Orbetello, istituita nel 1971, ha il fascino che solo le zone umide sanno dare: ha ispirato pittori, poeti e scrittori, e trascorrervi del tempo significa entrare nel più profondo e ancestrale rapporto che l’uomo possa avere con l’ambiente naturale. Si possono vedere da vicino migliaia di uccelli, tra cui anatre, aironi, oche, gru, fenicotteri, pavoncelle, limicoli, rapaci e tanti passeriformi. Ma non solo. Nella città lacustre si possono ammirare bellezze storico-artistiche di grande importanza. A partire dalle Mura Etrusche, risalenti al V sec. a.C.,  ampliate e restaurate in epoca medievale e nel XVI sec., passando per Porte e Fortificazioni XII secolo, ricostruite da Siena e rinforzate dai governatori spagnoli con tre bastioni (Burgos, Medina e Guzman) e tre rivellini. Da vedere anche il Duomo di Santa Maria Assunta, la concattedrale della Diocesi Pitigliano-Sovana-Orbetello, edificata intorno al XIII secolo e ampliata nel XVI secolo. La facciata presenta un portale ed un rosone finemente scolpiti, mentre l’altare maggiore ospita un paliotto del IX sec., lastre tombali spagnole, e un coro ligneo (1614). Nella cappella di San Biagio (XVII-XVIII secolo) si trovano i reliquiari del Santo e l’affresco strappato della “Madonna in trono con il Bambino S. Pietro e S. Paolo”, attribuibile a Neroccio di Bartolomeo o a Benvenuto di Giovanni. Ha un’architettura più moderna, invece, l’ex idroscalo che vale una visita. Costruito agli inizi del Novecento e distrutto nel 1944 dalle truppe tedesche in fuga, da qui partirono le prime Trasvolate Atlantiche di Italo Balbo. 

Porto Ercole, un gioiello incastonato tra fortezze, mare cristallino e natura rigogliosa

Porto Ercole è un’antica città che visse i fasti etruschi e romani, tanto da meritarsi la menzione storica di antichi, autorevoli viaggiatori. Durante il  XVI secolo essa divenne la più importante fortezza del Monte Argentario nella difesa delle coste toscane dagli attacchi dei pirati saraceni. Passato al Regno di Spagna, vide incrementare le sue difese con la costruzione dei poderosi castelli di Forte Stella e di Forte Filippo che ancora oggi, come antichi giganti, sembrano scandire il tempo di questi luoghi. Raggiungere il centro,  con le sue viuzze strette e suggestive dall’Approdo del Re è semplice, e si percorre infatti una via panoramica che svela spiagge come La Cantoniera e Pozzarello e la meravigliosa Grotta Punta degli Stretti. Di grande pregio, e quindi da non perdere,  la Chiesa di S. Erasmo, di antica fondazione ampliata e ristrutturata nel corso dei secoli. All’interno si trovano sepolture dei governatori spagnoli del secolo XVII); statua di Sant’Erasmo in cartapesta con un pastorale d’argento del Settecento, affreschi raffiguranti gli Evangelisti e i Santi Erasmo e Rocco ed un’Assunzione con i Santi Rocco e Pietro di Alcantara, di scuola napoletana. Bellissimi la Cinta Muraria, eretta dai Senesi sulle preesistenti strutture di epoca aldobrandesca e il Palazzo Del Governatore fatto edificare, su progetto di Baldassarre Peruzzi, da Agostino Chigi, che prese in affitto Porto Ercole da Siena. 

Capalbio, il borgo bohemienne tra collina e mare custode del Giardino dei Tarocchi

Capalbio, con la sua architettura medievale, è immersa nella selvaggia macchia mediterranea e sprigiona sensazioni di grande tranquillità. Rinomato borgo, già noto nel 1161 quando risulta proprietà dell’abbazia Tre fontane in Roma. In seguito divenne proprietà dei signori Aldobrandeschi e dal XIV sec. appartenne a Siena passando poi alla Spagna ed infine ai Medici. Spiccano nel suo panorama le Mura, costituite da una doppia cinta, che racchiudono interamente il borgo  e si affacciano sulla costa e sull’isola di Giannutri. Il suo centro storico è caratterizzato da edifici di grande pregio. Dal Palazzo Collacchioni, edificato agli inizi del ‘900 in stile neo-rinascimentale, è il luogo in cui è conservato il fortepiano usato anche da Giacomo Puccini durante i soggiorni in Maremma, passando per la Chiesa di San Nicola che conserva affreschi di scuola umbra e senese del XV-XVI sec., per finire, poi, con l’Oratorio Madonna della Provvidenza  che conserva un affresco raffigurante la Madonna col Bambino tra San Girolamo e San Sigismondo di artista vicino a Perugino e Pinturicchio. Capalbio custodisce anche un tesoro d’arte moderna, il Giardino dei Tarocchi di Niki De Saint Phalle, un luogo magico che ospita giganti sculture, completamente rivestite da tessere in vetri pregiati, specchi e ceramiche, che rappresentano le 22 carte degli Arcani Maggiori artista di fama internazionale, le cui opere, di brillanti ceramiche colorate, rappresentano il mistero dei Tarocchi.

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